Quando parliamo di cessione del quinto intendiamo una formula di prestito personale che viene riservata ai lavoratori dipendenti pubblici o privati e a pensionati. Questo speciale finanziamento ha una rata mensile che è pari ad un quinto dello stipendio o della pensione. Il tasso di interesse della cessione del quinto invece è fisso. La cessione del quinto è rimborsabile secondo un piano di ammortamento a rate costanti, fino a 10 anni,
Le rate vengono trattenute dallo stipendio o dalla pensione direttamente dal datore di lavoro o dall’Istituto previdenziale. Questo avviene in misura non superiore ad un quinto (20%) dell’importo totale dello stipendio/pensione stessi al netto delle ritenute. Nel caso di lavoratore a tempo determinato, la durata del prestito non può superare quella del contratto di lavoro.
Dopo quanto tempo si può richiedere la cessione del quinto?
Uno dei fattori più importanti affinché la cessione del quinto possa essere concessa è l’anzianità di servizio. L’anzianità necessaria, ad ogni modo, può variare in funzione del profilo di chi richiede il finanziamento.
È possibile accedere alla cessione del quinto in un periodo di tempo che varia da un anno a due anni. Questo è il tempo necessario per accumulare il TFR, che fa da garanzia insieme alla busta paga. Il lavoratore privato deve aver accumulato almeno 1500 o 2000 euro lordi di TFR, mentre per i lavoratori statali e pubblici è sufficiente meno tempo. Questo perché nel loro caso il turnover lavorativo è notevolmente più basso.
Che differenza c’è tra la cessione del quinto e il prestito personale?
La sostanziale differenza tra un prestito personale e uno con cessione del quinto sta principalmente nella modalità di definizione della rata. Nel caso della cessione del quinto sarà pari al massimo ad un quinto dello stipendio o della pensione. Nel caso del prestito personale, la rata sarà definita in funzione dell’importo concesso e della durata del finanziamento.
Inoltre, tra le due forme di finanziamento cambia principalmente la modalità di rimborso. Mentre nel caso della cessione del quinto questa viene detratta dallo stipendio o dalla pensione direttamente dall’azienda o dall’Ente Pensionistico, nel caso del prestito personale, la rata può essere addebitata sul conto corrente o versata direttamente dal titolare tramite bollettino postale.
L’ultima differenza è relativa all’importo erogabile. Con il prestito personale il limite è pari a 40.000 Euro, mentre con la cessione del quinto l’importo massimo dipende solo ed esclusivamente dallo stipendio o dalla pensione percepita.
Quando conviene la cessione del quinto?
Richiedere un prestito con la cessione del quinto può essere una buona idea se si ha un contratto a tempo indeterminato o se si ha una pensione cospicua e si è disposti a cedere un quinto della propria entrata a favore della disponibilità di una certa liquidità.
Si tratta, ad ogni modo, di una formula che ha maggiori garanzie rispetto ad un prestito personale, innanzitutto perché la rata viene prelevata direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico e, quindi, per il creditore ci sono meno rischi di insolvenza. Inoltre, il credito a favore della società erogante è sempre legato, per legge, ad un’assicurazione sul caso morte e perdita di impiego.